Certezze nei tempi ed efficienza della macchina amministrativa: di questo ha bisogno chi investe in opere e progetti di rigenerazione urbana a Roma così come chi pianifica un grande evento. Ad evidenziarlo, nel corso della seconda edizione di “Città in Scena”, il festival sulla rigenerazione urbana organizzato da Ance, il Presidente Ance Roma – ACER Antonio Ciucci, moderatore del panel “Grandi eventi in città: il Giubileo”. Ospiti dell’incontro Alessandro Onorato (assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale) e Marco Sangiorgio (amministratore delegato della Società Giubileo 2025).
Per il Presidente Ciucci: «Roma è innegabilmente attrattiva ed è cresciuta moltissimo sotto la spinta dei grandi eventi. Per la città questi rappresentano un’opportunità, basti pensare alle manutenzioni eseguite in vista del Giro d’Italia, ai lavori effettuati per la Ryder Cup o al vasto programma giubilare, che ci vede in prima linea. Si tratta di opere che restano e di cui beneficiano i cittadini ogni giorno. Altrettanto evidentemente, però, ci sono difficoltà che derivano dalla mancanza di programmazione e dalla debolezza della macchina amministrativa, non in grado di dare il supporto necessario al raggiungimento di obiettivi ambiziosi. C’è bisogno di maggiore pianificazione, di uno stanziamento di risorse adeguate per la Capitale del Paese, di norme. E di risorse umane competenti e ben remunerate, senza le quali nessun progresso sarà possibile».
L’assessore Onorato ha messo in luce «il momento d’oro che sta vivendo Roma: l’anno scorso abbiamo registrato quasi 50 milioni di presenze con una permanenza media di 4,1 giorni e nel 2024 supereremo il primato del 2023. C’è dunque più voglia di venire e rimanere in città». «Il turismo nella Capitale – ha proseguito – è sempre stato frutto del suo patrimonio storico-culturale, oggi possiamo dire che chi viene a Roma viene perché trova occasioni diverse, tra concerti e manifestazioni sportive, e si ferma a scoprire anche tutte le bellezze artistiche che racchiude. La sfida è costruire una visione più internazionale della città».
Sangiorgio ha invece fatto il punto sui lavori giubilari: «La Società Giubileo 2025 sta correndo, come tutti gli altri soggetti attuatori. Per il Giubileo sono state fatte e saranno fatte molte opere importanti, tenendo a mente che il programma non finisce nel 2024 bensì nel 2026. Piazza Pia è probabilmente la più emblematica perché rappresenta un cambiamento sostanziale. Per farla ci sono voluti appena due anni, un record visti i tempi medi di realizzazione di un’opera pubblica in Italia. Sicuramente ci sono state difficoltà ed è necessaria, per il futuro, più programmazione, ma con il Giubileo sarà sotto gli occhi di tutti che, nonostante gli ostacoli, sono stati raggiunti grandi risultati».