A Roma il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, diventerà ancora più grande e green. È quanto è emerso ieri, 24 settembre, nel corso della presentazione del progetto “Grande MAXXI“, proprio all’Auditorium del museo di via Guido Reni.
A illustrare la nuova evoluzione del Museo nazionale delle arti del XXI secolo: Maria Emanuela Bruni (presidente Fondazione MAXXI) e Francesco Stocchi (direttore artistico del MAXXI), seguiti da Margherita Guccione (direttore scientifico Grande MaXXI), Umberto Napolitano (cofondatore Lan). All’evento hanno partecipato, in una tavola rotonda anche: Vittorio Rapisarda Federico (provveditore interregionale per il Lazio l’Abruzzo e la Sardegna del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), Maurizio Veloccia (assessore all’Urbanistica del Comune di Roma), Angelo Piero Cappello (direttore generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura), Mario Avagnina (project manager Grande MAXXI), Lorenzo Busnengo (consigliere dell’Ordine degli Architetti di Roma) e la nostra Vicepresidente ANCE ROMA – ACER, Benedetta Bonifati.
Per Bonifati: “Processi di rigenerazione del territorio, come questo, richiedono risposte adeguate, ma soprattutto impongono di coniugare qualità e concretezza. Fondamentale l’iniziativa pubblica per avviare trasformazioni, con l’individuazione attenta dei servizi e delle infrastrutture necessarie per i cittadini, così come – dal nostro punto di vista, proprio al fine di coniugare la qualità e la concretezza – trovare un equilibrio tra la richiesta del contributo dell’impresa, in termini di migliorie progettuali o soluzioni tecnologiche innovative e la necessità di contenere l’eccessiva discrezionalità valutativa della stazione appaltante. Dal nostro punto di vista, siamo convinti che la qualità deve permeare l’intero ciclo di vita dell’opera pubblica dalla fase progettuale a quella esecutiva. In tal senso occorre prevedere condizioni contrattuali che garantiscano: tempestività e correttezza dei pagamenti, adeguamento del prezzo in caso di fenomeni che determinino eccessive onerosità sopravvenute e la puntuale applicazione del nostro CCNL, per evitare fenomeni di dumping contrattuale e per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori”.