“Abbiamo salutato il Codice degli Appalti con favore. Qualcosa, secondo noi, doveva essere aggiustato ed è stato aggiustato con il Correttivo. Altro resta da sistemare”. A mettere in luce i nodi del Codice 36, nel convegno “Lavori pubblici e nuovo Codice appalti” organizzato da Forza Italia alla Camera dei Deputati, è il Presidente ANCE ROMA – ACER, Antonio Ciucci. “Il nostro settore – ha esordito il Presidente – è stato dimenticato per anni. Per il Paese, però, siamo un sistema che è stato anticongiunturale e vorremmo continuare a esserlo con regole chiare, certe, che escludano chi non le rispetta“. “Il sistema oggi è sicuramente cresciuto, i grandi player di Stato – in primis Rfi e Anas – stanno producendo molto di più, ma non possiamo dimenticare tutto ciò che concerne la manutenzione minuta del nostro Paese, altrettanto importante”, ha aggiunto.
Quanto al Codice, per Ciucci è fondamentale ripensare l’accesso al mercato e garantire la concorrenza: “Cerchiamo un punto di equilibrio corretto per selezionare le imprese e farle lavorare, altrimenti continueremo ad avere distorsioni francamente incomprensibili per cui, ad esempio, Anas – settore ordinario – non può selezionare le imprese mentre Rfi – che è settore speciale – può fare come vuole: cosi si crea un accesso al mercato differenziato. Le risorse pubbliche devono essere spese però l’accesso al mercato dev’essere garantito da criteri univoci che sì valorizzino le imprese serie, ma che siano validi per tutti. Anche per questo la soglia della procedura negoziata a 5 milioni ci sembra elevata e sarebbe opportuno ridurla a due milioni di euro. Occorre, poi, mettere mano anche agli affidamenti dei concessionari. Non si può ammettere che i concessionari operanti nei settori speciali possano fare affidamenti senza gara. Si tratta di un player importante di sviluppo e investimenti che però non può agire totalmente in house”.
Per rivedere il convegno (l’intervento del Presidente Ciucci da 2:14:35): https://webtv.camera.it/evento/28231