Si è tenuto mercoledì 27 novembre, in Cassazione, il convegno: “Prospettive per la rigenerazione urbana“, organizzato da Ance Roma – ACER e Ordine degli Avvocati di Roma. A prendervi parte, tra gli altri, il Presidente Ance Roma – ACER, Antonio Ciucci, il Vicepresidente Ance (Edilizia e Territorio) Stefano Betti, l’Avv. Giorgio Leccisi, Presidente della Camera Arbitrale Nazionale e Internazionale, l’On. Roberto Morassut, il Sen. Andrea De Priamo, l’On. Simone Baldelli.
“A proposito di prospettive, è chiaro che quelle per il nostro settore vanno nella direzione della rigenerazione”, ha puntualizzato il Presidente Ciucci nel suo intervento introduttivo. “Da una parte – ha proseguito – c’è l’Europa che ci detta un’agenda green e dall’altra c’è l’evidente necessità di rinnovare il nostro patrimonio edilizio. Come farlo? Mettendo in campo regole, risorse e risorse umane. Quest’ultimo punto è cruciale perché non vogliamo che si ripetano errori come quelli già fatti con il Pnrr, per il quale il nostro Paese beneficia di grandi fondi che però fatica a spendere a causa dell’inadeguatezza della macchina amministrativa“. Sul fronte delle norme “oggi, a Roma, stiamo discutendo il testo sulla modifica delle norme tecniche attuative, che vuol dire uniformare il piano regolatore alle definizioni e categorie di intervento previste dalla normativa nazionale, migliorare il testo, semplificare; e poi in Parlamento c’è un testo sulla rigenerazione urbana. Il percorso per avere norme di più rapida e chiara applicazione c’è ma va seguito“. Ma “le norme da sole non bastano” perché “servono anche soldi. Se vogliamo portare la rigenerazione anche dove il valore immobiliare non lo permette, servirà un contributo. I grandi progetti di rigenerazione urbana, a Roma, adesso si stanno attivando grazie ai fondi Pnrr. Ma dopo? Se al tema della rigenerazione vogliamo legare, ad esempio, quello dell’emergenza alloggiativa, serviranno investimenti strutturali, con una programmazione pluriennale. Sicuramente, poi, alle risorse pubbliche andranno affiancate quelle private, ma ai privati vanno date certezze sui tempi e sulle norme“.
Il Vicepresidente Ance, Stefano Betti, ha sottolineato che “la rigenerazione non è solo un fatto edilizio o urbanistico, è prima di tutto un fatto sociale. Le grandi città sono poli sempre più attrattivi, mentre le altre aree si spopolano. A questi flussi migratori bisogna dare risposte, rifunzionalizzando le città. Se non prendiamo consapevolezza di questo, non arriveremo alle soluzioni. Al momento abbiamo a disposizione strumenti completamente obsoleti. La necessità è quella di un cappello normativo nazionale, con confini chiari e ben distinti dalle leggi regionali”.