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STUDIO NOMISMA REKEEP: VERSO UNA SANITÀ TERRITORIALE UN PIANO DI INVESTIMENTI IN STRUTTURE

5 Ottobre 2021

Lo studio, realizzato da Nomisma e Rekeep, partendo dal modello di Sanità delineato nel PNRR, punta a definire benefici ed investimenti necessari per la realizzazione di Ospedali di Comunità, Case della Comunità e Residenze Sanitarie Assistenziali.

Lo shock sanitario da COVID-19 ha evidenziato numerose fragilità del Sistema Sanitario Nazionale, in particolare, per evitare un eccessivo sovraccarico sul Sistema centrale risulta necessario lo sviluppo di una rete di strutture territoriali che possano diventare punto di riferimento per i cittadini.

Lo Studio analizza il patrimonio immobiliare pubblico non residenziale afferente all’edilizia sanitaria. Le strutture sanitarie presenti in Italia e attualmente mappate dal Ministero della Salute sono 27.211, di cui 995 ospedali:

  • per il 42%, si tratta di strutture pubbliche, la parte restante è costituita da strutture private accreditate;
  • il 20% delle Regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Campania, Veneto) detiene il 50% delle strutture;
  • 21.055 unità immobiliari con finalità socio sanitaria o appartenenti alla tipologia “Ospedale”, si concentrano nei comuni di medie (33%) e grandi dimensioni (34%), mentre solo il 24% nelle zone del Paese con minore concentrazione della popolazione.
  • esistono almeno 2 milioni di mq di strutture inutilizzabili e non utilizzate (il 36% concentrate nel Nord Ovest.

I dati evidenziano, quindi, che esiste un gap regionale da colmare.

Nel PNRR è previsto uno stanziamento di 1 miliardo di euro per la realizzazione di 381 Ospedali di Comunità e di 2 miliardi di euro per 1.288 Case della Comunità, oltre a 308 milioni di euro da destinare alle residenze per anziani. Lo Studio indica che sono tuttavia necessari:

  • 1,3 miliardi di euro aggiuntivi per l’attivazione di ulteriori 661 Ospedali di Comunità, per un investimento complessivo quindi pari a 2,3 miliardi di euro (e una consistenza di quasi 1,2 milioni di mq).
  • 1,4 miliardi di euro aggiuntivi per attivare ulteriori 1.233 Case della Comunità, per un investimento che, sommato all’ammontare di 2 miliardi di euro previsto nel PNRR, porta il valore complessivo a 3,4 miliardi di euro (su circa 2 milioni di mq).
  • 2,3 miliardi di euro per la realizzazione delle 527 RSA (per una superficie di 2,2 milioni di mq) a cui si aggiungono i 308 milioni già previsti nel PNRR.

In totale, dunque, per attuare il modello di sanità territoriale delineato dal PNRR sarebbero necessari 8,2 miliardi di euro intervenendo su 3.563 strutture. Parte di questo importo, pari a 3,308 miliardi di euro, è già previsto nel PNRR, mentre sarebbero necessari ulteriori 4,907 miliardi di euro per completare tutti gli interventi.

Un contributo importante potrebbe arrivare anche dal coinvolgimento degli operatori privati attraverso la formula del Partenariato Pubblico Privato (PPP). L’investimento complessivo, pari a 8,2 miliardi di euro, potrebbe generare un volano economico a livello nazionale pari a 25,7 miliardi di euro (di cui 17,1 miliardi di euro quale impatto diretto ed indiretto sulla produzione e 8,6 miliardi di euro quale impatto indotto sull’economia). Per ogni euro investito nella riqualificazione e ristrutturazione delle strutture identificate si genererebbero, quindi, 3,5 euro.

Lo Studio stima, inoltre, che, larga parte degli investimenti aggiuntivi potrebbe essere realizzata raggiungendo l’obiettivo del consumo di suolo zero, per il 77% attraverso riqualificazioni di strutture esistenti e per il restante 23% con interventi di demolizione e ricostruzione.

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