Portare avanti processi di rigenerazione urbana, anche in una città come Roma, è estremamente complesso. A fare luce sugli ostacoli incontrati dagli imprenditori è stato il Presidente ANCE ROMA – ACER Antonio Ciucci, intervenuto in Senato al convegno “Rigenerazione urbana e inclusione sociale”, organizzato da Confabitare Roma su iniziativa del senatore Andrea De Priamo: “Una prima questione – ha detto – sono le risorse, che sappiamo non essere infinite: abbiamo quelle del PNRR ma il tema della rigenerazione dovrà andare oltre la scadenza temporale del PNRR ed essere benzina per il mondo delle costruzioni. Noi intendiamo mantenere alti livelli di produzione nel nostro settore, che dopo oltre un decennio di crisi ha recuperato e trascinato il PIL di tutto il Paese”. Come fare? Spiega Ciucci: “Non dovremo pensare solo agli investimenti pubblici ma coinvolgere anche gli investitori privati, che però hanno bisogno di regole e tempi certi. Da questo punto di vista siamo carenti e per questo la politica si è messa in moto con un disegno di legge sulla rigenerazione urbana. Poi dobbiamo trovare le risorse, che non devono essere tutte necessariamente finanziarie: possono essere anche risorse indirette, strumenti fiscali”. Ciucci ha sottolineato la necessità di accelerare i tempi perché “i progetti di rigenerazione hanno bisogno di tempo e non ce n’è più tanto: usciremo dal periodo PNRR, considerandone anche la coda, nel 2027 ma poi dovremo trasformare la capacità produttiva dei nostri operatori. La nostra Cassa Edile dal 2019 a oggi è raddoppiata: conta più di 40mila addetti, per una massa salari di oltre 500 milioni di euro. Vogliamo far sì che gli attuali livelli di occupazione siano mantenuti, perché anche questo è inclusione sociale“.
Molto c’è da fare e molto può essere fatto nella Capitale: “Roma – prosegue il Presidente – è una città che da 25 anni non vede un aumento dei residenti ma vede una crescita costante delle persone che vi giungono quotidianamente, contando oltre 4 milioni di presenze giornaliere. Dunque non ha un’offerta adeguata di immobili e di abitazioni. Il tema dell’abitare è prioritario: secondo Scenari Immobiliari la richiesta di abitazioni nei prossimi 10 anni sarà di circa 95mila unità divise fra oltre 20mila per i redditi inferiori ai 18mila euro e altri 75mila per coloro che dichiarano redditi dai 18 ai 40mila euro, la cosiddetta ‘fascia grigia’ della popolazione”. Inoltre, aggiunge Ciucci, “fra le condizioni per far crescere la città, anche demograficamente, e renderla più attrattiva dev’esserci la crescita delle infrastrutture. A Roma questo processo è iniziato, degli investimenti sono stati fatti, ma c’è bisogno di implementarli fornendo poteri e risorse adeguate tramite una legge per Roma Capitale e una visione chiara di città”.